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ALICE


Bruno Bettelheim scrive: “Alice nel paese delle meraviglieha tutte le peripezie, i personaggi, la velocità d’azione della fiaba, di cui conserva l’incanto e la sorpresa, ma vi immette inconsuete profondità di significati, variando continuamente le prospettive e operando vertiginosi, e non del tutto innocenti, giochi tra senso e nonsenso, tra la realtà come crediamo di conoscerla e una nuova realtà che sempre si trasforma. Vivendo la sua favola, Alice crescerà di nuovo, ma non sarà più la stessa.


Metafora della difficoltà di essere all’altezza delle situazioni che di volta in volta la vita propone, lo spettacolo affronta i temi della crescita e dello sviluppo individuale della protagonista, che oppone alle logiche assurde e incomprensibili del paese delle meraviglie la logica del buon senso.
Alice affronta il suo viaggio interiore confrontandosi con archetipi e con oggetti animati, che le pongono non pochi problemi facendole apparire quel mondo delle fiabe non così semplice come lo si immagina ma molto complesso, nel quale “scegliere” determina la condizione di continuare la propria avventura raggiungendo la parte più profonda di sé. Solo il risveglio lenirà e trasformerà la propria esistenza in altro da sé, una persona più matura in grado di leggere la realtà in modi completamente diversi, non più rasserenante ma caleidoscopica.
E tutto non sarà più come prima.

Regia

Giancarlo Luce

Assistenti alla regia

Vito Latorre, Nico Cecere

Da

Lewis Carrol

Con

Giorgio Consoli, Erika Grillo, Valeria Benedetta Covella, Fabio Zullino

Scene

Cinzia De Nisco

Costumi

Sara Cantarone

Oggetto in legno

Francesco Lincesso

Produzione

Teatro delle Forche

Fotografia

Valerio Cappelluti