Residenza artisti sui territori 2019
Il progetto di residenza di Artisti nei Territori Bildungsroman 2019 si propone di indagare i temi della crescita, dell’evolversi dell’individuo giovane verso l’età adulta, col suo carico di emozioni, passioni, dolori e continue scoperte, consapevole che non c’è formazione senza tras-formazione. Il termine preso a prestito dal genere letterario del romanzo di formazione si estende, nel nostro progetto di residenza, anche a quel processo di costruzione del divenire che diventa ricerca teatrale, collettiva, condivisa, infra generazionale ed esperienziale a forte impatto sociale.
Tre le compagini artistiche in attraversamento, scelte nel novero delle giovani e non compagnie di ricerca più importanti del panorama nazionale e con progetti di ricerca differenti ma unite dal filo rosso della crescita e della formazione, abbiamo intercettato le formazioni teatrali Kepler-452 con gli artisti Nicola Borghersi ed Enrico Baraldi; la Piccola Compagnia Dammacco con l’artista Mariano Dammacco; la compagnia Fanny e Alexander con gli artisti Andea Argentieri e Luigi De Angelis.
ARTISTI E PROGETTI IN ATTRAVERSAMENTO
Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi - Kepler 452
Kepler-452 nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello. Il loro lavoro si incardina su due assi principali: da una parte l’urgenza di rivolgersi ad un pubblico poco incline a entrare nelle sale teatrali dall’altra a indagare e mettere in scena le vite e le biografie di non professionisti, magnificandone le identità sulla scena.
Nel 2014 fonda e da allora organizza Festival 20 30 dedicato ai giovani della fascia tra i 20 e i 30 anni coinvolgendo centinaia di giovani bolognesi. La prima produzione della compagnia è stata “La rivoluzione è facile se sai COME farla” , nata in collaborazione con LO Stato Sociale, la band che ha trasformato radicalmente il mondo del rock italiano: lo spettacolo tocca numerose piazze italiane riscontrando quasi ovunque il sold out. Seguono i format “La rivoluzione è facile se sai CON CHI farla” e “Comizi d’amore” il primo dedicato a forme rivoluzionarie contemporanee e il secondo ai luoghi e alle identità ispirato all’omonimo documentario di Pasolini. Nelle estati 2016 e 2017 realizza per Ravenna Festival “L’inferno dei viventi”, nello stesso anno a bologna nell’ambito del festiva 20 30 realizza “Lapsus urbano-Rimozione forzata” e “Manifesto” il primo riguardante un’indagine sulla periferia bolognese e il secondo sul senso e le ragioni dell’impegno teatrale. Nel 2018 debutta con “Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso” in cui l’opera di Cechov si mescola alla storia vera di una famiglia di sgombrati. Nello stesso anno va in scena “Sotto i sanpietrini c’è la spiaggia”, un indagine teatrale sul 68. Da Ultimo la produzione con il Teatro Le Forche nell’ambito del progetto Clessidra dal titolo “Alberghi una tremenda ostinazione”.
Progetto di attraversamento: “Indagini su un turismo al di sopra di ogni sospetto” (Dal 6 al 19 agosto)
Il progetto di attraversamento riguarderà una ricerca/inchiesta dal titolo: “Indagini su un turismo al di sopra di ogni sospetto” e si svolgerà durante il periodo delle ferie estive per un totale di 15 giorni e sarà incentrato principalmente sul tema del turismo, e della ricerca della felicità del bisogno della gente di “staccare” e della ricerca del divertimento a tutti i costi. La ricerca sarà indirizzata verso gli “experts of everyday life”, (come li definiscono i Rimini Protokoll) ovvero lo studio di personaggi, di gente comune e della loro vita della loro volontà di portare a compimento percorsi sconosciuti a se stessi ma rivelatori di interessi e fautori di relazioni di conoscenze e approfondimenti con altre vite, che incontrano i destini di ognuno di noi. Destini, che come meteore s’incrociano, si scontrano e si modificano nelle loro traiettorie di vita e a volte semplicemente si sfiorano portandosi dietro di se, solo brevi punti di domanda sulla vita e la ricerca della felicità.
Durante il loro attraversamento I kepler 452 incontreranno oltre alla gente comune di cui raccoglieranno storie e ispirazioni, anche giovani artisti del territorio con i quali intessere relazioni artistiche di osmosi creativa e durante le quali sarà possibile porre le basi per un futuro progetto teatrale.
Mariano Dammacco, Piccola Compagnia Dammacco
Mariano Dammacco, autore, regista e pedagogo teatrale, porta avanti il proprio percorso con l’intenzione di perseguire un’idea di teatro etico, un teatro che sia d’arte e d’autore e al tempo stesso sia popolare, ovvero accessibile a tutti per contenuti e linguaggi e svolge la sua attività a partire da una ricerca centrata sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali tese a creare scenari dell’oggi trasfigurati attraverso surrealismo, poesia e umorismo. Attualmente Dammacco conduce la propria ricerca teatrale insieme all’attrice Serena Balivo (Premio Ubu 2017 Miglior attrice under 35) con la Piccola Compagnia Dammacco. E’ autore di spettacoli quali “Sonia la rossa” Premio ETI/Scenario, “Amleto e la statale 16” Premio ETI/Vetrine, “Alma Rosè”, studio Premio ETI/Scenario, “Dialoghi con le piante” segnalato al Premio Ubu, “L’ultima notte di Antonio” Premio nazionale di drammaturgia Il centro del discorso, “L’inferno e la fanciulla”, Premio Giovani Realtà del Teatro, “Esilio”, Premio Last Seen Miglior spettacolo dell’anno su KLP, Primo Premio Museo Cervi Festival Teatrale di Resistenza Teatro per la Memoria, finalista al Premio Rete Critica e al Premio Cassino OFF. Dal 2001 sono state scritte numerose tesi di laurea relative alla sua drammaturgia e alla sua poetica teatrale. Sono stati pubblicati i suoi testi Dialoghi con le piante, dall’Editrice Piero Manni (1999) e dalla rivista Prove di drammaturgia diretta da Claudio Meldolesi e Gerardo Guccini (2000); Antoine Antoine, Editrice Papageno (2003); Assedio, Editrice Pensa Multimedia (2007); Fiori nel ghiaccio, Editrice Valgrigna (2010); L’ultima notte di Antonio da dramma.it (2012) e dalla rivista Il primo amore (2013); Desa. L’asino che vola, FaLvision Editore (2013); L'inferno e la fanciulla, L'arboreto Edizioni (2016); Esilio, L’arboreto Edizioni (2017). E’ in via di pubblicazione La buona educazione, sempre per L’arboreto Edizioni.
Progetto di attraversamento: “Indesiderato ospite” (Dal 4 al 18 settembre)
Indesiderato ospite è il titolo di una nuova ricerca di senso, interrogazioni esistenziali e di scenari poetici di Mariano Dammacco. L’autore intende indagare l’esperienza di educazione ai sentimenti e alle relazioni umane di un giovane del ventunesimo secolo, in particolare di un giovane che percepisce se stesso come non desiderato e non amato dai propri genitori. In particolare, il primo passo di lavoro proverà a raggrumare immagini e domande riguardanti il tema scelto, intorno ad una storia, la storia di una figlia che non si sente amata da sua madre e forse neanche da se stessa, e di una madre che non riesce ad amare la propria figlia e la propria esperienza di maternità. Il percorso di ricerca e composizione per Indesiderato Ospite parte nel settembre 2019 dalla residenza a Massafra dell’autore Mariano Dammacco con l’obiettivo di provare a realizzare uno spettacolo nella stagione 2020-21. Indesiderato Ospite prosegue il viaggio di Mariano Dammaccocon Serena Balivo e la Piccola Compagnia Dammacco all’interno dei nuovi scenari umani, scenari di quella “modernità liquida”, secondo la definizione di ZygmuntBauman, nella quale tutti ci troviamo a vivere.
Fanny & Alexander
La compagnia, nell’arco di venticinque anni di attività, ha realizzato oltre una settantina di eventi, tra spettacoli teatrali e musicali, produzioni video e cinematografiche, installazioni, azioni performative, mostre fotografiche, convegni e seminari di studi, festival e rassegne.Tra i suoi lavori si ricordano il ciclo dedicato al romanzo di Nabokov Ada o ardore e vincitore di due premi Ubu; il progetto pluriennale dedicato a Il Mago di Oz (2007-2010) e l’affondo dedicato alla retorica pubblica con le serie dei Discorsi per indagare il rapporto tra singolo e comunità. Nel 2015 Fanny & Alexander cura regia, allestimento e costumi dell’opera Die Zauberflöte – Il flauto magico di W.A. Mozart su commissione del Teatro Comunale di Bologna. Tra gli ultimi lavori To be or not to be Roger Bernat, spettacolo che anticipa il futuro progetto sull’Amleto.
Luigi De Angelis nel 2017 cura ideazione, regia, scene e luci di Serge, opera di teatro musicale dedicata alla figura di SergeiDiaghilev che ha debuttato a marzo 2017 in Belgio e che sarà presentata a RomaEuropa Festival nel novembre 2018, con l’interpretazione di Marco Cavalcoli e di SolistenensembleKaleidoskop di Berlino. Ancora nel 2017, Luigi De Angelis ha curato regia, scene e luci de L’Orfeo di Monteverdi per il progetto Jongerenopera prodotto da MuziektheaterTransparant a De Singel, Belgio.
Nel 2018 debutta I libri di Oz, conferenza spettacolo tratta dalla omonima pubblicazione uscita del 2017 per I Millenni di Einaudi che Chiara Lagani ha tradotto e curato a partire dai testi originali e inediti in Italia di Frank LymanBaum.
Nell’ambito di oltre venticinque anni di carriera, Fanny & Alexander ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui: Premio Giuseppe Bartolucci 1997, Premio Coppola Prati 1997, Premio speciale Ubu 2000, Premio di Produzione TTV 2002, Premio Lo Straniero 2002, Premio Speciale 36mo Festival BITEF di Belgrado 2002, Premio Sfera Opera di Ricerca Cortopotere Anno Tre 2003, Premio Speciale Ubu 2005, Premio dello Spettatore 2010/11 Teatri di Vita. Nel 2017, inoltre, la drammaturga Chiara Lagani si è aggiudicata il Premio Speciale dedicato all’Innovazione Drammaturgica assegnato nell’ambito del Premio Riccione.
Progetto di attraversamento: “Ritratti mimetici” (dal 18 al 25 luglio e dal 18 al 24 ottobre)
“Mimetismo” è il titolo dell’attraversamento della compagnia Fanny & Alexander. Ormai da diversi anni la compagnia utilizza una particolare tecnica di ricerca teatrale basata su remote acting, ovvero eterodirezione, processo di scrittura live visibile in molti degli ultimi spettacoli della compagnia. Questa tecnica è singolare perché, a partire da registrazioni vocali e materiali video, sperimenta un imprinting capace di restituire l’essenza e la necessità di una testimonianza che s’incarni nel corpo dell’attore come in una sorta di modello – impronta.
Questo sarà l’oggetto della ricerca durante l’attraversamento in residenza che praticheranno Andrea Argentieri e Luigi De Angelis (rispettivamente attore e regista di Fanny & Alexander). Gli stessi hanno già avuto modo di sperimentare questa tecnica a proposito della performance su Primo Levi, a partire da materiali recuperati presso le teche della Rai. Questa volta la ricerca si spingerà più in là, affrontando personaggi vivi, veri e reali che gli stessi incontreranno durante la loro permanenza sul territorio. Nel corso dell’attraversamento, gli attori comporranno una collana di ritratti i cui protagonisti saranno i lavoratori, gli artigiani delle botteghe e i piccoli commercianti che vivono il cuore della città di Massafra. Si tratterà di dar vita a dei veri e propri ritratti “mimetici”, maniacalmente realistici lavorando sul camaleontismo dell’interprete e sulla creazione di un vuoto per fare in modo che l’attore possa essere completamente imbevuto del materiale di un’altra persona. Questo percorso sarà condiviso anche con i giovani partecipanti al Premio Palma Cito. Saranno realizzate delle registrazioni che costituiranno un primo passo verso la concretizzazione di una futura performance teatrale.
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