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"Come tu mi vuoi" domenica 22 Aprile

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Uno spettacolo che nasce dal desiderio di raccontare la precarietà e le difficoltà proprie del mondo del lavoro e come queste generino uno smarrimento di identità che investe la totalità del proprio essere uomini, non solo lavoratori.
Per la stagione di teatro contemporaneo “Légami” 2017/18, domenica 22 Aprile, a Massafra, il Teatro delle Forche porta in scena “Come tu mi vuoi”.
Da due racconti di Tommaso Pincio e Christian Raimo. Regia Giancarlo Luce. Con Giancarlo Luce e Ermelinda Nasuto. Costumi Mariella Putignano. Ideazione luci Franz Catacchio.
Sipario ore 20.00. Teatro Comunale (Piazza Garibaldi). Info e prenotazioni: www.teatrodelleforche.com; 0998801932/3497291060. Biglietto intero 10 euro / ridotto 8 euro (under 25, over 65, gruppi di almeno 8 persone).
Speciale promozione 5 euro per i primi 70 prenotati.
Evento sostenuto con fondi Regione Puglia FSC 2014_20 - Assessorato industria turistica e culturale.
Due racconti, due storie, due monologhi si direbbe, per ri-portare nell’alveo della finzione teatrale la mancanza di direzione, di programma, o l’espropriazione di un destino.
Lei trentenne e lui cinquantenne si raccontano al pubblico a partire dal lavoro che fanno o dalla ricerca di questo.
Ne viene fuori una fotografia dell’attualità delle vite dei molti tragica, a volte comica, e tuttavia apparentemente normale tranne che per le derive alle quali può condurre.
Entrambi corrono sulla scena e nella vita rasentando follia e smarrimento, perfettamente consci che quella è la condizione di “normalità”, incapaci di immaginare una via d’uscita diversa da quella che sembra piombargli addosso come una valanga e dalla quale sembra impossibile uscirne.
È l’attuale condizione di malessere della maggioranza. Di coloro che vivono correndo sui bordi delle grandi arterie della società tra impedimenti e ostacoli, tra omissioni, frasi tronche che tolgono il respiro in tempi di prospettive schiacciate, secondo un ritmo affannato e contagioso che dà forma alla nientificazione.
Precari nel lavoro e nell’identità, orfani di un aggregato sociale capace di dar vita a relazioni di subordinazione, dominio e costrizione, attoniti ed incapaci di prevedere la condizione futura di chi, come loro, lavorando, vedrà una forma ancora diversa in cui questo sistema sociale sarà stato capace di declinarsi.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Cgil di Taranto.